Design contro la guerra a casa Emergency: una menzione speciale al bresciano Giovanni Tomasini
Giovedì 3 ottobre Casa Emergency ha ospitato a Milano la premiazione dei vincitori di “Design Against War”. Il concorso, ideato da Emergency e SOSDesign, con la collaborazione di Desall, ha coinvolto designer, architetti ed esperti di settore di tutto il mondo, invitandoli a progettare Prodotti, Ambienti e Servizi in grado di soddisfare necessità e desideri ospedalieri considerano gli aspetti psicologici, relazionali e culturali in contesti deformati da un conflitto. La call for ideas è nata in occasione del 25° anniversario dell’associazione fondata da Gino Strada per contribuire alla missione principale dell’Ong: offrire cure medico-chirurgiche e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà, promuovendo una cultura di pace e rispetto dei diritti umani.
Tra gli oltre 150 lavori che hanno partecipato al concorso di idee sono stati nominati 3 vincitori, uno per categoria, un vincitore assoluto e altri menzionati speciali. A loro e a tutti gli altri partecipanti è stata dedicata la mostra espositiva che proseguirà a Casa Emergency fino a domenica 13 ottobre.
La giuria d’eccezione – composta da Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano, Angela Fittipaldi, Responsabile Ufficio Grafica Emergency ong onlus, Luciano Galimberti, Presidente ADI Associazione per il disegno industriale, Simonetta Gola, Responsabile Comunicazione Emergency ong onlus, Raul Pantaleo, TAM Associati, Massimo Bruto Randone, Fondatore SOSDesign, Davide Scomparin, Fondatore e AD Desall, Francesco Zurlo, Vicepreside Scuola di Design. Politecnico di Milano, Jose Allard, Direttore (Cumulus Board Member), School of Design, Pontificia Universidad Católica de Chile –, ha valutato i progetti secondo i criteri di beneficio sociale, grado di innovazione, fattibilità tecnica, funzionalità e presentazione.
Vincitore assoluto del concorso è stato “Healing garden against war” dell’architetto italiano Giulia Radelli, che si è aggiudicata la possibilità di visitare uno dei Centri sanitari di EMERGENCY. Il progetto consiste in un giardino “terapeutico”, ideato per il benessere dei pazienti che hanno vissuto contesti altamente traumatici: qui si può passeggiare e riscoprire nell’equilibrio della natura che un’altra vita, dopo la guerra, è ancora possibile, tra aree con differenti attività, dalla fisioterapia alle stimolazioni di tipo sensoriale. Insieme a lei sono stati nominati tre vincitori per ciascuna categoria – Prodotti, Ambienti e Servizi – e altri progetti come menzionati speciali. Per la categoria Ambienti, è stato confermato vincitore sempre Healing garden against war di Giulia Radelli per essere stato progettato come integrante del Centro Chirurgico per Vittime di Guerra di EMERGENCY, a Kabul in Afghanistan. Per la categoria Prodotti, il vincitore è “All seasons protective system” del SelceStudio di Londra. Di dimensioni ridotte e leggero, in modo da facilitare il trasporto, “All season protectiv system” è un sacco a pelo polifunzionale che ha lo scopo di offrire un riposo agevole e comodo anche in situazioni di difficoltà, rivelandosi un rifugio d’emergenza.
“The Berlin time exchange”, un mercato multiculturale e d’incontro generazionale, dedicato alla capitale tedesca, è il progetto vincitore della categoria Servizi. Firmato dall’italiana Francesca Rogers, propone un’alternativa, ludica e al contempo remunerativa, per due fasce vulnerabili della popolazione berlinese, gli anziani e i richiedenti asilo, sfruttando il loro tempo come moneta di scambio all’interno di un sistema simile ad un vero e proprio mercato tradizionale. A colpire la giuria anche il progetto “Medical FabLab”, del designer bresciano Giovanni Tomasini, ideato all’interno del FabLab Brescia, al quale è stato assegnato un Extra Award. Il laboratorio digitale su ruote presentato è stato pensato per essere uno strumento a servizio di medici e ortopedici nella prima fase protesica di assistenza ai pazienti colpiti da mine antiuomo ed esplosioni, nel momento in cui si rende necessaria la realizzazione di una protesi temporanea nel più breve tempo possibile, attraverso la scansione 3d del paziente prima e la successiva produzione dell’ausilio ad hoc con la tecnologia della stampa 3d poi. Il veicolo si presenta versatile, dotato di dispositivi moderni, semplice ed economico al contempo, facilmente maneggevole, adatto ad accompagnare il paziente nella fase di riabilitazione e nei controlli periodici. Con questo progetto, per la prima volta in assoluto, la prototipazione rapida integrata in un veicolo di soccorso entra in campo a supporto delle vittime nei territori dilaniati dai conflitti bellici, andando a incrementare le svariate applicazioni già in essere della stampa 3d.