Cresce il consumo del vino biologico
L’Europa, assurgendo al ruolo storico che da sempre le compete, guida l’ultima rivoluzione che, da qualche anno, sta cambiando il mondo dei consumi enoici, con il biologico che, da nicchia, nel 2022 sarà un comparto dal peso specifico fondamentale. Secondo una nuova ricerca firmata IWSR Drinks Market Analysis, infatti, gli acquisti di vino bio toccheranno le 87,5 milioni di casse, con un ritmo di crescita annuo, tra il 2017 ed il 2022, del +9,2%, decisamente superiore alla crescita media del comparto, che raggiungerà, nel complesso, le 2,43 miliardi di casse di vino. Il sentiment dei consumatori, sempre più sensibili ai grandi temi della sostenibilità e delle produzioni green, porterà così la quota di vini bio al 3,7% del totale. La superficie di vigneti condotti in maniera biologica, tra il 2007 ed il 2017, è cresciuta del 234%, superando quota 400.000 ettari. Del resto, le richieste dei mercati sono chiare, a partire da quello Uk, dove nel periodo 2017-2022 i consumi di vino bio cresceranno del +9,4%, con gli inglesi che in media sono disposti a pagare il 38% in più per una bottiglia rispetto al vino tradizionale, per lo più (60%) rosso, per la stragrande maggioranza (72%) dal Vecchio Mondo (Francia, Italia e Spagna). In Usa quella del vino bio è ancora una piccola nicchia, ma le previsioni parlano di una crescita dei consumi, nel periodo 2017-2022, del 14,3%, contro un dato complessivo del +1%, con il 70% dei consumi legato ai vini Usa. In Francia il 99% dei consumi di vino bio è, prevedibilmente, legata alle produzioni nazionali, e vale già il 4% del mercato del vino fermo, previsto in calo del -2,1% nel 2022, con quello biologico che, al contrario, crescerà del 13,3%, fino a 17 milioni di casse. Il mercato più grande del mondo per i vini green, però, è quello della Germania, in crescita ad un ritmo del +17,9% annuo dal 2012, dove oggi la categoria rappresenta il 6% dei consumi totali. Infine, il Giappone, dove il mercato del vino bio rappresenta già il 10% dei consumi complessivi di vino fermo, grazie ad un tasso di crescita medio negli ultimi 5 anni del +8,2%: il prossimo quinquennio la corsa rallenterà, ma guadagnerà comunque quote, con una netta prevalenza dei rossi (84%).