21 milioni per lo sviluppo delle tre valli

Approvato l’Accordo Quadro per lo sviluppo turistico ed economico delle tre Valli della Provincia di Brescia (Valle Camonica, Valle Trompia e Valle Sabbia), finalizzato alla valorizzazione del turismo sia estivo che invernale del comprensorio, al potenziamento dell’accessibilità attraverso infrastrutture prioritarie, a incentivare il sistema produttivo e occupazionale e alla promozione nazionale e internazionale di queste realtà. É quanto prevede la delibera approvata oggi in Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Montagna, Enti locali e Programmazione Negoziata, Massimo Sertori.

Un lavoro importante per lo sviluppo di queste Valli per il quale l’Assessore Sertori si dice “Particolarmente soddisfatto”. “Abbiamo fatto tutti insieme un ottimo lavoro – ha spiegato – e questo Accordo non deve essere un punto di arrivo per questo territorio, ma un punto di partenza per altri interventi che andranno nella medesima direzione”.

 

QUADRO DELLE RISORSE – L’AQST prevede un investimento complessivo di oltre 21 milioni di euro di cui Regione Lombardia mette a disposizione oltre 10 milioni, cofinanziando al 50% gli interventi pubblici del programma presentato dalle tre Valli. La restante parte é finanziata dagli Enti aderenti all’Accordo: dai Comuni di Anfo, Artogne, Bagolino, Berzo Inferiore, Bienno, Borno, Breno, Capovalle, Collio, Darfo Boario Terme, Esine, Gianico, Ossimo, Pian Camuno Piancogno, Treviso Bresciano, Vestone, Vobarno (2,5 milioni), dalle Comunità Montane di Valle Camonica, Valle Sabbia e Valle Trompia (4,6 milioni), dalla Provincia di Brescia (1,6 milioni) e dagli altri Enti (2,3 milioni).

COINVOLGIMENTO IMPORTANTE DEGLI ENTI – “Al di là del merito dei progetti – ha continuato Sertori – abbiamo creduto non solo negli interventi per 21 milioni di euro che vanno nella direzione di uno sviluppo e di una destagionalizzazione dell’offerta, ma soprattutto nel metodo e nell’approccio messo in campo”.

AUTONOMIA DECISIONALE AI TERRITORI – “Regione Lombardia ha messo a disposizione risorse importanti e lo ha fatto coordinandosi con il territorio attraverso gli Uffici territoriali regionali, lasciando però piena autonomia decisionale nell’individuazione di quelli che sono i progetti strategici per lo sviluppo sui territori a chi i territori li gestisce, cioè agli Enti locali”. “L’AQST  – ha specificato – ha contribuito a una cultura di partecipazione e di grande condivisione progettuale che non é così dappertutto, ma é tipico di chi ai territori ci crede e con forte senso identitario cerca di dare in tutti i modi una prospettiva futura ai giovani che li abitano”.

MESSO IN ATTO UN METODO VINCENTE – L’Assessore ha aggiunto con una certa soddisfazione che “Vedere che su questo Accordo di programma abbiano un ruolo da protagonista le Comunità Montane, che sono una sintesi delle necessità avanzate dai singoli Comuni, vuol dire che abbiamo dato un livello di autonomia decisionale a chi il territorio lo vive e abbiamo indirizzato le risorse su quelle che sono le esigenze effettive. E questa é una cosa che non dobbiamo dare per scontato”.

VISIONE COMPRENSORIALE – “Spesso ci sono progetti – ha spiegato – che sono di valore per quel singolo comune, ma che se non vengono inseriti in una “visione di insieme” non riescono a creare quelle condizioni di sviluppo auspicate, soprattutto in territori che hanno delle difficoltà come quelli montani”.

RUOLO DELLE COMUNITÀ MONTANE – “L’impegno del mio assessorato – ha concluso l’Assessore alla Programmazione Negoziata e alla Montagna – é quello di concentrarsi nella definizione di politiche adatte alla Specificità Montana, che mirino a massimizzare gli straordinari potenziali dei territori. Le Comunità Montane permetteranno, nell’ambito della stessa Provincia, di identificare anche sotto il profilo amministrativo il perimetro di quella che è realmente la montagna e quella che non lo é”.

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