Videosorveglianza negli asili: in arrivo 900.000€

La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore alle Politiche per la famiglia Genitorialità e Pari opportunità, lo stanziamento di 900.000 euro per realizzare progetti a favore dei minori che frequentano nidi e micro-nidi: 600.000 euro per installare telecamere a circuito chiuso negli asili nido (divisi sulle annualità 2019/2020) e 300.000 euro per formare personale operatori e famiglie (anni 2018/2019).

 

PROGETTI ATTRAVERSO LE ATS LOMBARDE – Le domande di contributo dovranno essere presentate da parte delle strutture nido e micro nido, pubblici e privati, autorizzate al 31 dicembre dello scorso anno dalle Ats territorialmente competenti. I progetti dovranno essere realizzati dalle Ats regionali, col ruolo di capofila, in partenariato con enti locali, Asst, enti del terzo settore e autorità competenti come rappresentanti di forze dell’ordine e autorità giudiziarie.

 

NECESSITÀ INTERVENTI TEMPESTIVI – “Fatti di cronaca recenti – dice l’assessore – continuano a evidenziare problematiche gravi nelle strutture, che coinvolgono operatori, famiglie e gli stessi bambini. Sono situazioni per le quali da tempo abbiamo deciso di intervenire, puntando su tempestività e prevenzione, anche attraverso il presidio degli enti che a diverso titolo sono responsabili della loro organizzazione e gestione”.

 

PREVENZIONE E MULTIDISCIPLINARIETÀ – “Intendiamo contrastare i fenomeni di maltrattamento fisico e psichico, sul piano della sicurezza, con l’installazione delle telecamere di videosorveglianza, mentre, sul piano della prevenzione, individuando i segnali di disagio, potenziando e sviluppando le azioni informative e formative su operatori e famiglie – aggiunge l’assessore regionale”.

 

LE PROCEDURE DA SEGUIRE – Le domande devono essere presentate direttamente alle ATS che erogheranno il contributo a consuntivo e in un’unica soluzione. Per ogni domanda ammessa a finanziamento sarà assegnato un contributo pari al 90 per cento dei costi sostenuti, fino a un importo massimo di 5.000 euro. Le telecamere sono a circuito chiuso e le immagini di esclusivo utilizzo da parte dell’autorità giudiziaria, che potrà visionarle solo a seguito di una denuncia o di una segnalazione.

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