Movimprese. Natalità e mortalità delle imprese bresciane

Il bilancio demografico dei mesi estivi si chiude con un saldo positivo (+284 unità) e in leggero miglioramento in confronto all’ultimo quinquennio; ciò è dovuto all’iscrizione di 1.340 nuove imprese (in miglioramento rispetto alle iscrizioni del secondo trimestre dell’ultimo quinquennio) e alla cancellazione di 1.056 imprese esistenti (in aumento nell’ultimo triennio). Lo slancio vitale del terzo trimestre, tuttavia, non è ancora sufficiente a compensare le perdite dovute alle chiusure che non accennano ad arretrare.

Lo stock delle imprese registrate a fine settembre è di 117.870 unità in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno dello 0,9%.

E’ questa la dinamica che emerge dall’analisi sulla natalità e mortalità delle imprese bresciane realizzata dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia e dell’Ufficio Studi e ricerche di AIB su dati Movimprese.

Sul fronte artigiano si intravedono dei miglioramenti, dopo ben otto anni in rosso, il saldo si chiude, infatti, in positivo (+41 unità) per effetto dell’aumento delle iscrizioni (439) associate allo stabilità delle cessazioni (398).

Dal confronto territoriale Brescia si colloca in linea con i risultati regionali e nazionali (tasso di sviluppo +0,2%).

IL BILANCIO DEI SETTORI

Tra i settori il comparto delle attività professionali e scientifiche (+202) conferma la sua leadership , seguito a distanza dalle altre attività di servizi (+81) e dai servizi di informazione e comunicazione (+78). I grandi settori produttivi tradizionali quali le costruzioni (-181), il commercio (-697), le attività manifatturiere (-274) e l’agricoltura (-112) mantengono saldi negativi.

Quanto all’universo delle imprese artigiane perdura la crisi delle costruzioni e delle attività manifatturiere; si mantiene negativo anche il bilancio del settore trasporto e magazzinaggio, all’opposto crescono le altre attività di servizi e i servizi di supporto alle imprese.

LE FORME GIURIDICHE

Il risultato positivo del trimestre è stato determinato, ancora, dalle società di capitali che crescono ad un ritmo del 2% annuo. All’opposto persiste la diminuzione delle società di persone con una flessione annua del 2,9% e delle imprese individuali (-1,9%).

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