La caratterizzazione della “Fontana dell’Arrigo” entra nel vivo
La caratterizzazione della “Fontana dell’Arrigo”, fontanile ormai famoso che si trova nel territorio di Bagnolo ai confini con Montirone, è pronta ad entrare nel vivo. La lunga procedure prevista dalla legge ha compiuto un passo in avanti decisivo con la pubblicazione su Sintel della gara per l’affidamento dell’intervento. A questo punto rimane ancora da espletare la verifica dei requisiti delle aziende alle quali è stato assegnato il lavoro, ma è già possibile anticipare che la S.IN.Gea si occuperà di tutta la parte operativa dell’opera (scavi a trincea, posizionamento dei piezometri e tutte le attività connesse per un costo previsto di 25.000 euro), mentre le analisi chimiche e il campionato verranno eseguiti dai Laboratori Indam (per una spesa pari a 28.000 euro). Tra i soggetti che dovranno intervenire in questa fase così importante bisogna inserire, naturalmente, anche l’Arpa, che avrà il compito di effettuare le analisi in contraddittorio con quelle che saranno realizzate dalla Indam.
Questo, in estrema sintesi, sarà il percorso che condurrà la bonifica della “Fontana dell’Arrigo” alla desiderata conclusione positiva: “Possiamo dire che l’obiettivo – è la conferma del sindaco di Bagnolo, Cristina Almici – è quello di riportare al più presto possibile questo fontanile nelle sue condizioni originarie. In questo senso la caratterizzazione rivestirà un ruolo molto importante, perché ci permetterà di capire come sarà effettivamente il percorso che ci porterà alla definitiva soluzione del problema. Un tragitto che ci condurrà alla definizione puntuale del sito e che seguirà le modalità definite con l’Arpa”.
L’Amministrazione Comunale di Bagnolo, insieme proprio all’Arpa, alla Provincia di Brescia e ai consulenti della St&A, sta portando avanti con tenacia l’impegnativo cammino che punta a risolvere definitivamente l’ormai annoso problema di un’area potenzialmente contaminata presente nel fontanile ai confini con Montirone. A tal proposito si stanno già rivelando utili i 165.000 euro che il Comune guidato dal sindaco Almici è riuscito ad ottenere dalla Regione Lombardia per la caratterizzazione del sito sotto esame.
Dopo le conferenze di servizi che sono state portate avanti in questi anni (e che hanno coinvolto oltre al Comune di Bagnolo quello attiguo di Montirone, l’Arpa e l’Ats e anche i Noe che hanno portato avanti indagini pure per individuare eventuali responsabilità per uno scorretto abbandono dei numerosi rifiuti, si parla di oltre 40 mila tonnellate, che si trovano sul sito), il momento tanto atteso della caratterizzazione è finalmente vicino: “Dopo tutto l’impegno profuso in questi anni per risolvere una problematica che ci riporta agi Anni Ottanta (quando è cominciata la poco piacevole abitudine di considerare il suggestivo luogo immerso nel verde della campagna bagnolese una sorta di discarica a cielo aperto – ndr), adesso vediamo finalmente vicino il momento in cui potrà entrare nel vivo la procedura di caratterizzazione.
Verrà così elaborato il piano puntuale d’intervento, che riguarderà l’intera area potenzialmente contaminata e ci permetterà di conoscere la profondità dove si trovano i materiali che sono stati collocati sul sito e la loro tipologia. Sarà importante non solo delimitare l’area interessata, ma anche analizzare i campioni del terreno e delle acque attigue. Eventuali esuberi saranno poi analizzati in contraddittorio con l’Arpa e sarà proprio dall’insieme di tutte queste informazioni che prenderà il via il dettagliato procedimento di bonifica della “Fontana dell’Arrigo”.
Il nostro auspicio – conclude il sindaco Cristina Almici con un sorriso dolce-amaro – è che gli esiti della caratterizzazione ci permettano di individuare un procedimento per la bonifica del sito che non raggiungano i costi che talvolta vengono resi necessari da interventi di questo genere. Sappiamo molto bene quanto possano essere onerose (si parla di costi milionari – ndr) simili operazioni, ma, in ogni caso, siamo più che decisi a portare avanti questo percorso fino a restituire a Bagnolo e ai bagnolesi un angolo del nostro territorio che è stato “ferito” davvero per troppi anni. Il nostro proposito è quello di riportare il fontanile nelle sue condizioni originali, poi, saranno le autorità a svolgere le necessarie indagini per verificare tutte le eventuali responsabilità per quanto accaduto”.