Pace e giustizia per migliorare il benessere e la salute dei popoli

Continua la rassegna “Salute in Comune”, il progetto di informazione, formazione e divulgazione su temi di attualità riguardanti salute e benessere dei cittadini organizzato dalla Fondazione Brunelli, con il patrocinio e il supporto del Comune di Brescia.

Il programma si articola in sei appuntamenti a cadenza mensile che si terranno in Palazzo Loggia, nella Sala Giudici o nel Salone Vanvitelliano, e in diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione Brunelli. Alle 13.30 è prevista la registrazione del partecipanti. I convegni si svolgeranno dalle 14 alle 18. L’iscrizione ai seminari avviene utilizzando la nuova piattaforma ODG: www.formazionegiornalisti.it

 

Lunedì 20 giugno il tema sarà “Agenda ONU 2030: n.16: pace e giustizia per migliorare la salute e il benessere dei popoli”. La scrittrice israeliana Manuel Diviri nel suo monologo “Terra di Latte e miele” scrive che c’è un filo rosso che lega il femminile al tema della pace: “le donne sono quelle che danno la vita, quelle che vedono i loro ragazzi andare in guerra; sono loro che seppelliscono i morti, hanno un istinto alla vita più forte”.  I 193 Stati Membri delle Nazioni Unite nel 2015 hanno adottato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile allo scopo di prendere provvedimenti per migliorare lo status socio-economico di tutte le persone al mondo, garantendo e proteggendo i loro diritti al fine di costruire un mondo di Pace. Tra gli Obiettivi Sostenibili da raggiungere entro il 2030, il N.16 riguarda la Pace, la Giustizia sociale e le Istituzioni forti (SDG N 16).  Wangari Muta Maathai Nobel per la Pace nel 2004 sosteneva che «Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali». Un utilizzo adeguato delle risorse nel rispetto del Pianeta garantirebbe un maggior benessere generale che porterebbe ad un miglioramento della salute dei popoli.

Vivere in Pace, nel pieno dei propri diritti e delle proprie libertà, in una realtà sostenibile quindi senza sofferenze, stress ed inquinamento non potrebbe che giovare alla salute di ognuno. Fare la differenza sta a tutti noi. Abbiamo bisogno di Istituzioni che siano efficaci ed inclusive in grado di offrire educazione di qualità e assistenza sanitaria, eque politiche economiche e protezione ambientale inclusive. L’educazione alla scienza e alla cultura di pace deve partire prima di tutto dalla scuola e deve essere parte integrante della formazione delle giovani generazioni, fin dalla più tenera età. In una città multietnica come è l’Brescia diventa urgente trasmettere ai giovani sin dalle scuole primarie il valore della convivenza civile e della pace. I giovani sono i primi attori del cambiamento verso una società fondata del rispetto dei diritti fondamentali. Ma questo percorso sarà possibile solo se si creano adesso le condizioni, e il compito di indirizzarli su questa strada spetta non solo alla famiglia ma anche alla scuola e a tutti i mezzi di comunicazione, inclusi i social più frequentati dai giovani. È qui, che anche grazie a strumenti come questo seminario, si crea una cultura di pace per quelli che saranno i cittadini del futuro”

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