“Rivalsa”: il nuovo EP di Theft Giacomo Grasso
“L’album nasce dalla voglia di sperimentare più generi e stili, arrangiamenti e strumenti musicali. L’elettronica ne fa da padrona, ma l’amore e la passione per gli strumenti suonati è pregnante in tutti i brani. Queste 5 tracce sono il riassunto di oltre 40 anni di musica che ho ascoltato, respirato, vissuto. È un po’ di tutto. C’è un po’ di tutti questi mondi”.
“Rivalsa“, Ep dell’artista genovese Theft Giacomo Grasso, è un progetto molto intimo e personale. Il cantante ha voluto spaziare nei generi e negli stili, lasciando il proscenio all’elettronica, genere nel quale Theft si riconosce di più. Non manca però la voglia di sperimentare e suonare diversi strumenti capaci di dare più impronte musicali a questo lavoro.
“Rivalsa” include 5 tracce inedite che riassumono al meglio la vita dell’artista e tutte le influenze musicali che lo hanno accompagnato in questo entusiasmante percorso.
TRACKLIST:
Forme d’Onda
L’artista usa il mare come metafora per rappresentare il suo vissuto, i cerchi nell’acqua rappresentano le emozioni che si perdono poi nel grande oceano della vita. Tutto è in chiave elettronica, con un ritmo molto forte che dà intensità al brano e capace di dare vigoria alla parte cantata.
49 Falene
Un affascinante e irrequieto mantra elettronico a bassa fedeltà. Un brano pieno di ombre e di disillusione, accompagnato da una base elettronica tanto minimale quanto distorta con un retrogusto anni ’80 e un approccio fra il post-punk e l’alt-rock molto anni ’90, che scorre su una melodia cadenzata capace di diventare ipnotica.
Otaku 80
Il titolo prende in prestito un termine giapponese, “otaku”, sinonimo di passione e solitudine. Il brano descrive un desiderio amoroso che si interseca con un’accentuata sfiducia in esso. L’incontrastata passione amorosa e la disperazione interiore descritte sono accompagnate per tutta la traccia da un sound squisitamente elettronico, dal groove potente e trascinante, testimone della passione dell’artista per quella gamma di suoni figli dei sintetizzatori, esplosi ufficialmente a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90.
Cometa
Nella traccia l’artista identifica sé stesso con una cometa e come questa si sente fugace, evanescente: libero da qualsiasi costrizione, libero di seguire la sua traiettoria. Ciò che resta è solo il ricordo del suo passaggio rapido e luminoso. Un brano intimo e personale, con una base elettronica coinvolgente che conferisce intensità emotiva ad ogni singola parola.
L’Uomo di Pietra
Brano molto interessante per via del ritmo, con un’impronta elettronica che dà un senso di irrequietezza alla strumentale. Irrequieto è anche lo stato d’animo del protagonista che è perso nei suoi pensieri in un mondo frenetico e senza sosta che “ondeggia” in continuazione.
Il cantante dice di sé: ”Le parole spesso nascono da cose che tutti i giorni vivo, vedo, sento, assorbo. Sono storyboard fatti in viaggio sulla mia moto mentre mastico km per lavoro. Sono immagini da film che ho rubato al cinema e reso mie. Ecco la rivalsa. Riuscire a riunire tutto questo da solo a 50 anni.
Riuscire a trovare le parole giuste per dire, Questa è la mia musica, questo è il mio tempo. Questo sono io”.