Festa dell’oratorio a Bagnolo Mella

Iniziamo un nuovo anno oratoriano nel migliore dei modi. Attraverso l’arte, infatti, possiamo offrire uno o più messaggi per una maggiore possibilità di riflessione per tutti, piccoli e grandi.

Perché una mostra? Perché Van Gogh? L’obiettivo della nostra mostra è quello di chiedere a un grande pittore come VVG di aiutarci a riconoscere che c’è un mistero che possiamo chiamare INFINITO o comunque un riconoscere che non possiamo comprendere tutta la realtà, senza accogliere gli appelli che la vita offre ogni giorno. Lo ha fatto anche VVG, ha cercato di lasciar parlare il suo vissuto non  in una forma chiusa ma in una forma aperta, perché lo provocasse, per poi scoprire la sua missione, la sua vocazione, il suo compito nel mondo: la pittura.

Van Gogh piace molto ai giovani, i suoi soggetti sono molto utilizzati degli adolescenti e giovani. Ci siamo chiesti perché i nostri giovani siano tanto interessati a questo pittore, ci siamo lasciati interrogare dalle sue opere, dalla sua vita, dalle sue emozioni e più ancora dal suo modo così particolare di cercare l’Infinito, una ricerca mai sazia di significato.

Ogni sua opera racconta la sua esperienza difronte al mistero: al mistero della vita, al mistero della sofferenza, al mistero della povertà, al mistero dei piccoli al mistero della natura, al mistero anche di Dio (di cui si è fatto interprete non solo prima da giovane predicatore ma anche poi confrontandosi con alcune opere di carattere religioso), alla natura che ci parla di Dio, ci parla della sua bellezza, della sua magnificenza e, nel contempo, di quando la natura diventa matrigna e quindi diventa più difficile. Così anche nelle relazioni  possiamo vivere un’esperienza bellissima di relazioni amichevoli, relazioni  coniugali che davvero riempiono la nostra vita ma anche il dramma di alcune relazioni che a volte ci fanno star male e quindi questo delle relazione può diventare una presenza non sempre riconoscibile.

Attraverso le tante lettere scritte e le sue opere, abbiamo compreso che Van Gogh è un uomo in costante ricerca e si chiede: chi sono io? Cosa posso fare della mia vita? Il predicatore o il mercante d’arte? Farò il pittore…e ci aiuta a capire che la pittura è un compito, una missione, un appello a raccontare qualcosa di più grande, non solo la sua vita, ma anche i colori della vita, le sfumature, i contorni.

Noi tutti qui stasera, sia chi farà da guida e chi si occuperà dei laboratori, che compito abbiamo? Siamo chiamati a trasmettere questi messaggi, metterci a disposizione di chi visiterà la mostra e accompagnarli nella scoperta di questo artista, cercando di fare in modo che ogni visitatore possa portare con sé un particolare, una parola, un’immagine, un colore che lo aiuti a trovare la propria vocazione, la propria strada.

Per la formazione abbiamo previsto questi momenti:

  • Giovedì 7/9/23 alle ore 20.30 – in teatro – don Raffaele Maiolini sulla spiritualità di Van Gogh
  • Lunedi 11/9/23 alle ore 20.30 – in teatro – Ivan Corsi sull’arte di Van Gogh e condivisione

con Don Giovanni sull’aspetto organizzativo

I materiali che abbiamo preparato sono:

  • Una biografia di Van Gogh
  • Copia dei pannelli della mostra
  • Registrazione dei 2 incontri di formazione

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