Allarme trasporti pubblici a Brescia e provincia

Se la Regione dovesse confermare i trasferimenti ipotizzati, Brescia e provincia dovrebbero tagliare le corse degli autobus per 700 mila chilometri.  La preoccupazione è soprattutto per quei 25 mila studenti che tutti i giorni salgono su 800 pullman chiamati a fare duemila corse su e giù dagli istituti scolastici della provincia. Con una popolazione scolastica che negli ultimi dieci anni è cresciuta del 12%, i disagi sono dietro l’angolo.

 

Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia chiamata a occuparsi del Trasporto pubblico locale (Tpl) del Bresciano è preoccupato a riguardo.

Con il Broletto che stacca un «assegno» da tre milioni di euro (prima erano 4,3) e la Loggia che contribuisce per altri otto e mezzo, il resto della cassa è costruito più che altro con i trasferimenti di Regione Lombardia: da Milano arrivano 54 milioni. In totale, i corrispettivi per gestire il trasporto pubblico della provincia bresciana raggiungono quota 68 milioni. L’anno scorso le difficoltà finanziarie del Broletto crearono un «buco» tale per cui l’Agenzia del Tpl lanciò l’allarme sui conti. Poi il problema rientrò, grazie a una riorganizzazione complessiva ma anche per via di maggiori contributi dalla Provincia e di un milione di euro in più da Palazzo Lombardia. Una cifra, quest’ultima, che quest’anno potrebbe non arrivare, con ricadute negative sul trasporto pubblico. Il presidente afferma che è alto il rischio di andare in crisi,  ben sapendo che lui e il direttore Alberto Croce hanno già messo mano all’organizzazione delle corse degli autobus e ai conti stessi.

Nell’anno scolastico precedente l’Agenzia partiva con fondi che avrebbero portato a un disavanzo di 500 mila euro: se oggi quel rosso si è ridotto a 150 mila è perché l’Agenzia ha recuperato risorse dalle corse estive e domenicali e puntava a trovarne altre dall’attestamento degli autobus alla stazione del metrò di Sant’Eufemia. Con questa opzione sostenibile i giovani pendolari con lo zaino in spalla sarebbero entrati in città senza usare l’autobus, permettendo all’Agenzia di risparmiare centinaia e centinaia di chilometri. Percorsi dei bus più brevi e minori costi.

Il nodo risorse risulta quindi centrale, tanto più se si considera che la popolazione scolastica è destinata a crescere anche nei prossimi anni (+5,8% nel 2025 rispetto a quest’anno).

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