Apicoltura, crisi a Brescia: -70%

Una stagione da dimenticare anche per gli apicoltori lombardi: gli eventi atmosferici degli ultimi mesi hanno messo in ginocchio le produzioni di miele di acacia e millefiori in tutta la Lombardia, danneggiando irrimediabilmente anche l’attività dei produttori bresciani.

Di fronte a una situazione di reale criticità per le imprese, Coldiretti Brescia plaude l’iniziativa dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, che ha recentemente inviato una lettera alla Commissione Politiche agricole della Conferenza Stato-Regioni per chiedere la valutazione, nella prossima seduta, di una deroga per il ristoro dei danni subiti dal comparto apistico. Le polizze assicurative per questo settore sono infatti previste dal Piano di Gestione dei Rischi, ma al momento sul mercato non esistono prodotti assicurativi agevolati per gli apicoltori.

“Dobbiamo unire le forze per affrontare una vera e propria emergenza – commenta Edoardo Mombelli, apicoltore di Quinzano d’Oglio – veniamo da quattro anni difficili, ma questo 2019 è particolarmente duro per i produttori bresciani. Il maltempo di maggio ha generato una perdita consistente: per il miele di acacia, soprattutto nelle zone collinari, si supera il 70%. Facciamo sempre più fatica a coprire la domanda del mercato, il miele italiano e di qualità è molto richiesto e apprezzato. Spiace non poter rispondere adeguatamente, favorendo di fatto l’importazione di prodotti dall’estero”.

Quanto alle cifre della crisi produttiva in Lombardia, per il miele di acacia e millefiori nel 2019 si parla di 0 – 5 kg/alveare, nettamente sotto la media regionale di 10 kg/alveare, e di azzeramento della produzione in collina e in montagna. Gli apicoltori bresciani lamentano la peggiore annata di sempre del miele di acacia, che passa dai 15-20 kg/alveare del 2018 ai circa 5-7 kg/alveare prodotti nelle basse colline bresciane, con rare “punte” di 10 kg/alveare in pianura.

Agli esiti di questa annata “killer” dal punto di vista climatico si uniscono le difficoltà di mercato legate alla concorrenza dei mieli d’importazione, spesso di bassa qualità – conclude Coldiretti –  serve agire il prima possibile per tutelare le imprese agricole e un prodotto di eccellenza per il nostro territorio.

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