Paolo Boifava ha presentato Montichiari Musei al Don Milani
In data 24/03/2021 il direttore dei Musei di Montichiari Paolo Boifava assieme alle collaboratrici Laura Piazza e Ilaria di Mario ha presentato alla classe 5^A LUS, attraverso la piattaforma di Google Meet, il sistema museale del comune andando anche a toccare i suoi aspetti pedagogici e quelli inerenti al restauro, alla restituzione o al prestito di un quadro.
La conferenza è iniziata evidenziando la distinzione tra direttore artistico e amministrativo e tra musei pubblici e privati. Questi ultimi possono inoltre presentarsi in ulteriori forme: statali, regionali e comunali. Quelli di Montichiari sono civici e gestiti da un ente specifico chiamato “Montichiari Multiservizi”.
Tra le principali istituzioni culturali monteclarensi vi sono: il Castello Bonoris, il Museo Lechi, la Pinacoteca Antonio e Laura Pasinetti e il Museo Bergomi.
Il direttore ha poi sottolineato che ogni museo presenta un patrimonio articolato di opere catalogate che devono sottostare alle leggi dello Stato. Nel momento in cui un privato ha nella propria abitazione un quadro sottoposto al decreto di vincolo, se egli desidera restaurarlo o spostarlo, deve chiedere una specifica autorizzazione alla sovrintendenza che può a sua volta accettarla o respingerla.
Dal Cinquecento in poi molte delle opere vennero portate via poiché non vi erano delle leggi di tutela e per tale ragione al giorno d’oggi il controllo in merito alla gestione e all’esportazione sono aumentate. Successivamente il Dr. Boifava ha trattato singolarmente di ogni componente della rete museale dando la precedenza al Castello Bonoris, il luogo maggiormente visitato. Venne fatto realizzare dal committente Gaetano Bonoris in stile medievale a fine Ottocento. Venne poi acquistato nel 1996 dal comune di Montichiari. Il museo Lechi nasce nel 2012 da una donazione, una storia di filantropia, grazie al notaio Luigi Lechi. Una collezione d’arte costituita da circa 185 opere tra dipinti e stampe a cui si unirono ulteriori progetti della collezione del fratello Piero.
La Pinacoteca Antonio e Laura Pasinetti conserva opere, dell’artista, di una donazione di un patrimonio non solo culturale ma anche economico non avendo, Laura Pasinetti, eredi e parenti stretti a cui cedere i propri beni. Il Museo Bergomi, invece, nasce da una donazione di una collezione di 6000 reperti di vita contadina, domestica, rurale da parte di Giacomo Bergomi.
Successivamente sono intervenute Ilaria di Mario e Laura Piazza mediante apposite presentazioni. Ilaria ha spiegato come l’arte inneschi la stimolazione dei processi cognitivi del bambino. I giovani esperimentano le loro capacità visive, tattili e manuali attraverso attività di laboratorio come “Giardini in festa”, un progetto per stimolare il contatto con la natura attraverso la realizzazione di un erbario con piante ricavate all’interno del parco del Castello. Oppure altri lavori per: comprendere lo studio dell’acquerello, imparare a realizzare colori a mano, utilizzare oggetti inerenti alla sfera contadina risalenti al passato.
Laura, trattando invece della richiesta di prestito, ha sottolineato la necessarietà di una lettera di domanda con un progetto scientifico, un facility record, una scheda di prestito e un condition report. Per quanto riguarda il restauro bisogna redigere un progetto di intervento che contiene specifiche note storico-artistiche e sullo stato di conservazione e ulteriori documenti.
La conferenza si è conclusa con domande da parte di studenti e professori e ringraziamenti agli ospiti.