Terza dose, bivalente e anti-influenzale. Il commento di Niccolò Carretta

Insiste il Consigliere regionale Niccolò Carretta dopo le comunicazioni dell’Assessore Moratti e del Presidente Fontana nella conferenza stampa dei giorni scorsi: “Auspico da giorni un chiarimento da parte dell’Assessorato circa le modalità di somministrazione della terza dose, ma ancora si parla di possibilità di prenotare sulla piattaforma. Dico questo perché ho già ricevuto segnalazioni che in alcuni casi le persone sono state chiamate direttamente dalla struttura che li ha in cura. Mi metto nei panni di un parente o della stessa persona “fragile”: che cosa farei? Attenderei la chiamata dall’ospedale o prenoterei di mia spontanea volontà? Questi sono dubbi che, dopo quasi due anni di Pandemia, non dovrebbero esistere e che fotografano la distanza tra le case dei lombardi e gli uffici di Regione Lombardia. “Peraltro – aggiunge Monica Lippa, coordinatrice del Gruppo Sanità di Brescia in Azione – a livello di comunicazione trasparente con la popolazione andrebbe fatta chiarezza su che cosa si intende realmente per terza dose, posto che la terza dose vera e propria è quella che si da, all’interno del primo ciclo vaccinale, a quei soggetti immunodepressi che non hanno sviluppato una risposta immunitaria sufficiente con le due dosi, mentre la c.d. terza dose da somministrare a coloro che hanno ricevuto il vaccino tra gennaio e marzo altro non è che la dose di richiamo, la quale molto probabilmente dovrà essere somministrata a tutti almeno una volta all’anno fintanto che il virus e le sue varianti continueranno ad essere così pericolosi”.

“Purtroppo – prosegue Niccolò Carretta – non ho sentito grande fermezza e determinazione nei confronti del vaccino bivalente, quello che unirebbe l’anti Covid all’anti-influenzale, che se confermato dalle autorità sanitarie, porterebbe grandissimi vantaggi in termini economici, organizzativi e sanitari. Per questo auspico che l’Assessorato sia in linea con questo obiettivo e sul fatto che proprio Regione Lombardia debba essere la regione aprifila di questa somministrazione, visto anche l’alto grado di adesione alla vaccinazione da parte della popolazione. Sarebbe, infine, utile sapere se e come Regione Lombardia, in accordo con il Governo e la struttura commissariale, si stia muovendo per l’acquisto di dosi di anti-influenzale visto il flop delle gare dell’anno passato. So di moltissime persone che, l’anno scorso, hanno saltato la dose di anti-influenzale un po’ perché disincentivate dalla cattiva e doverosa comunicazione che ne è scaturita e un po’ perché si aveva la sensazione di “sottrarla” a chi ne avesse davvero bisogno: sarebbe davvero grave se anche quest’anno si ripetesse un simile errore”.

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