ATS: il punto dell’epidemia di polmonite

Le analisi sono in corso, è un’indagine scientifica complessa che non è detto che porti a identificare la causa. E’ questa in sintesi la conclusione della conferenza stampa indetta questa mattina da ATS Brescia per affrontare, a distanza di qualche settimana, il tema dell’epidemia di polmonite che ha colpito a inizio Settembre parte della provincia bresciana con particolare intensità in sette comuni. Non è opportuno parlare di epidemia di legionella perché gli 878 accessi al pronto soccorso in quel periodo sono stati per polmonite (224 nei 7 comuni più coinvolti: Acquafredda, Calvisano, Visano, Remedello, Carpenedolo, Isorella e Montichiari). A 308 del totale sono stati presi dei campioni di secrezioni respiratorie e di questi solo 103 sono risultati positivi a uno dei quindici gruppi di legionella. A questi numeri vanno aggiunti coloro che sono stati seguiti e curati a domicilio. Queste persone sono anche state sottoposte a dei questionari per valutare possibili luoghi, fattori e ambienti che potessero essere un comun denominatore per gli ammalati, ma da questi nulla di rilevante è emerso. Come ha sottolineato la Dott.ssa Ricci, Responsabile del Centro di Riferimento Nazionale della legionellosi dell’Istituto Superiore di Sanità, questo scenario è inedito sia per i numeri che per l’estensione, è una situazione atipica che avrà bisogno di molto tempo prima di, forse, individuare la causa. Nel frattempo sarà necessario prevenire e gestire questo genere di situazioni, ecco perché da un lato saranno redatte delle linee guida obbligatorie e dall’altro è stata creata una sala polifunzionale per le emergenze.

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