Caldo Settembrino, una manna per la vendemmia

Non solo spinge le vacanze, ma l’arrivo del caldo è provvidenziale per il vino Made in Italy assicurando indubbi vantaggi alla vendemmia in pieno svolgimento in Italia. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’arrivo del sole, che fa seguito all’ondata di maltempo e di piogge, è decisamente molto importante ai fini della raccolta di un’uva sana e dalle buone caratteristiche qualitative.

Una vera manna nelle vigne dopo che – sottolinea la Coldiretti – la prima decade di settembre aveva fatto segnare lungo la Penisola una media di dodici eventi climatici estremi al giorno tra trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e venti forte secondo elaborazioni Coldiretti su dati ESWD che ha rilevato in Italia un totale di ben 126 eventi estremi nella prima decade di settembre, un numero di oltre quattro volte superiore a quello dello scorso anno.

 Il bel tempo – sottolinea la Coldiretti – favorisce sicuramente la raccolta, soprattutto nelle zone collinari e più difficili dove l’operazione è esclusivamente manuale. La metà di settembre – continua la Coldiretti – rappresenta infatti il clou per il taglio dei grappoli con il sole caldo dopo la pioggia che consente ai vigneti di beneficiare dell’apporto idrico, di asciugarsi, di aumentare il quantitativo di succo presente negli acini e di incrementare i contenuti zuccherini. Una buona premessa per il vino in cantina che quest’anno si preannuncia con una produzione di buona qualità ma stimata sui 46 milioni di ettolitri, in calo del 16% rispetto allo scorso anno, secondo Ismea, con l’Italia che mantiene comunque il primato mondiale

Con il ritorno del grande caldo fuori stagione pero’ si moltiplicano gli insetti nelle case e nelle campagne con le fastidiose zanzare che hanno ripreso a volare mentre è allarme per la cimice asiatica in agricoltura dove hanno già provocato una strage dei raccolti con danni stimati in 250 milioni di euro, secondo una stima della Coldiretti che evidenzia nel nord Italia una vera e propria devastazione tra meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi. La “cimice marmorata asiatica” arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa – sottolinea la Coldiretti – per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto.

“Per fermare l’invasione della cimice asiatica si attende urgentemente il via libera del Ministero dell’Ambiente che, sentiti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero della salute, deve emanare le linee guida per il via libera alla vespa samurai nemica naturale della cimice” ma – conclude la Coldiretti – è anche necessario una adeguato stanziamento nel fondo di solidarietà nazionale per far fronte ad questa nuova grave calamità.

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