Sintesi congiuntura del terziario nel secondo trimestre del 2021

L’evoluzione della campagna vaccinale unitamente alla riapertura delle attività mostra i primi effetti positivi sulle imprese del terziario bresciano, particolarmente colpiti dalla crisi innescata dal Codiv-19. Il secondo trimestre del 2021 si chiude con un significativo recupero del volume d’affari: : il fatturato è, infatti, rimbalzato nel confronto con il secondo trimestre del 2020 – ovvero il periodo in cui l’emergenza pandemica aveva determinato la caduta rovinosa dei livelli di attività – del 35,3% per gli esercizi del commercio al dettaglio e del 28,6% per le imprese dei servizi.

Il recupero è meglio evidente dal confronto con il primo trimestre: la variazione calcolata rispetto ai primi tre mesi dell’anno, pur di entità molto inferiore, si conferma comunque positiva (rispettivamente +0,9% per i servizi e +2,1% per il commercio). La crescita registrata nell’ultimo trimestre consente al numero indice del commercio al dettaglio, calcolato ponendo pari a 100 il livello medio del 2010, di raggiungere quota 92,3 e di completare sostanzialmente il recupero dei valori precedenti alla pandemia. I servizi invece, dove l’impatto negativo delle misure di distanziamento è stato più forte, registrano un indice pari a 98,2 ancora lontano dai livelli medi del 2019.

La maggiore resilienza degli operatori del commercio al dettaglio bresciani si evince dal confronto col dato medio regionale che evidenzia una situazione provinciale migliore: le imprese del commercio lombarde riportano un recupero del fatturato su base annua del 24,8%. Per le imprese dei servizi bresciane Il recupero del fatturato si colloca al di sotto del dato medio regionale che aumenta su base annua, del 29,8%. Va, tuttavia, precisato che a partire dal terzo trimestre 2020 la velocità di ripresa delle imprese bresciane è stata superiore alla media lombarda come si evince dall’andamento dell’indice del fatturato (calcolato ponendo pari a 100 il livello medio del 2010).

SERVIZI: Non tutte le attività dei servizi sono state colpite allo stesso modo: il recupero del fatturato si conferma più deciso per il commercio all’ingrosso e i servizi alle imprese che a partire dal terzo trimestre hanno intrapreso un percorso di ripresa senz’altro agevolato dalla possibilità di ricorrere al lavoro agile. Le attività di alloggio e ristorazione e i servizi alla persona, le più colpite dagli effetti della pandemia, segnano un rimbalzo del fatturato del 30% rispetto al secondo trimestre del 2020, ma sono ancora indietro nel recupero dei livelli persi.

L’aumento del livello dei prezzi delle materie prime continua a ripercuotersi sul settore dei servizi dove i listini sono aumentati del 2,6% sul trimestre precedente. L’aumento risulta più marcato nel commercio all’ingrosso, comparto più esposto alle filiere internazionali e alle tensioni che la ripresa sta generando sui mercati delle materie prime. Sul fronte occupazionaleil saldo tra ingressi e uscite nel trimestre è positivo (+1,7%) e trainato dalla filiera turistica che si prepara alla stagione estiva. Tuttavia, al netto degli effetti stagionali, l’occupazione riporta un calo, seppure leggero, dello 0,3%. Le aspettative degli imprenditori dei servizi per il terzo trimestre del 2021 confermano il miglioramento del clima di fiducia. La ripresa delle attività e il progredire della campagna vaccinale fanno ben sperare, i saldi tra previsioni di aumento e diminuzione risultano infatti positivi sia per il volume d’affari (+26,8) sia per l’occupazione (+13,9), superando i livelli che avevano caratterizzato il 2019.

COMMERCIO: Nel commercio al dettaglio il rimbalzo registrato su base annua è trainato dal comparto non alimentare(+49%), che più degli altri comparti era stato penalizzato nel secondo trimestre del 2020 a seguito delle misure di contenimento adottate. Gli esercizi non specializzati (in cui rientra la grande distribuzione a prevalenza alimentare) e i negozi alimentari, che non sono stati soggetti a limitazioni e hanno potuto beneficiare della crescita dei consumi domestici, hanno segnato una crescita tendenziale più contenuta.

L’aumento dei prezzi delle materie prime che sta interessando tutti i comparti si riflette anche nei listini dei negozi del commercio al dettaglio: i prezzi, infatti, sono cresciuti rispetto ai primi tre mesi dell’anno del 2,1%, determinati dagli incrementi significativi dei prodotti non alimentari. Relativamente all’occupazione il saldo tra ingressi e uscite torna positivo (+2,3%) per effetto delle richieste dei negozi non alimentari che necessitano di personale per far fronte alla ripresa dell’attività. Le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre riflettono l’avanzamento del clima di fiducia: i saldi, infatti, tra ipotesi di aumento e diminuzione migliorano per il fatturato (+17,4) e in misura più significativa per ordini (+9,4) e occupazione (11,5).

 

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